Quel giorno a Lucca di SuperNerd VS MegaFailTrain

Oh, mia Lucca. Oggi che scrivo è passato un anno (quasi). Parliamo di un giro solare completo, quelle robe simboliche che Copernico lèvati.

Prima volta dopo dieci anni, altra scadenza tipo Maya, è già allora era tipo l’unica volta, mica che eri un veterano o quello che al liceo se le tromba tutte. Però era quella volta che c’era George R. R. Martin ospite, quando non aveva finito di scrivere la serie di libri che non ha finito di scrivere. Quindi puoi dire che ti sei fatto quella buona.

È proprio tipo quando vedi la ragazza di cui eri ‘nnamorato tanto al liceo. Qualcosa cambia, qualcosa uguale. Gli occhi son gli stessi e  l’hai lasciata virginale, torni che non le basta più un treno pieno di cazzi. Anzi, non è proprio così. È la compagna simpaticissima, ma carina se le va bene con cui andavi stradaccordo che adesso è diventata la gnocca da paura.

La Fiera molto molto grossa dove vanno i matti perché ci stanno i fumetti e i gidierre è diventata la Fiera dei molto molto matti dove ci stanno i fumetti, se li raggiungi, i gioconi, se riesci a entrare nel padiglione, e i gidierre boh, i giovini d’oggi sembrano stare su altro.

Il treno per giungere da Firenze già ti dà le avvisaglie, è un carro bestiame come quello del Ponte dei morti del tempo che fu di diecianni  ante, ma ci sono meno scarrafoni, più geek vestiti strani. Un’evoluzione? Fai la foto di rito mentre la ragazza russa seduta due seggiole avanti guarda te come quello strano (ah – ah), è il convoglio nerd, ma non è ancora nulla.

Sabato: chi c’era se lo ricorderà tutta la vita, come il Vietnam. In mezzo alla giornata c’è la nerderia vera e propria, che è bella, la visita a Lucca, che è proprio bella, la gente che vola giù dalle mura e si frattura le costole, che rende tutto molto molto bello.

Ma è il ritorno alla sera che corona e racchiude il senso dell’esperienza. Come tutti i momenti catastrofici è dei più gustosi da raccontare.
Alle 19.00 chiudono i battenti di Lucca.
Stazione: ressa incredibile. Come la folla di King Vidor, ma con meno persone vestite decentemente dentro.

Non ci stanno i treni per tutti.

Visto che non abbiamo niente da imparare da Rambo, la situazione è delle migliori. L’agio è minimo, il rischio per la vita alto. Stiamo parlando di qualcosa come 2000 persone in un centinaio di metri quadrati di via, stipati.

Stato preeinsurrezionale. Il personale di Trenitalia e LA PROTEZIONE CIVILE sono allo sbando: quattro poveri gatti a far fronte alla folla improbabile (sotto qualunque sfumatura la si guardi), collasso del sistema  dei trasporti nella sua totalità.
I treni, colmi, saltano e nessuno sa cosa fare o cosa cazzo sta succedendo, vanno via uno ad uno mentre il ritmo della fila latita e il popolo barcolla.
A una certa un ferroviere cerca di regolamentare, sale non in cattedra, sul treno di un vagone, come nei filmi action. Parla in un megafono afono. La gente lo guarda e non capisce.
A un certo punto si riesce a capire che sta dicendo a quelle duemila anime “se qualcuno deve andare a Firenze ALZI LA MANO” . Il massimo concesso alla gestione dell’emergenza.

Sono 3 le ore in fila e almeno 4 le  ambulanze prima che mi imbarchino sul treno per PISA con cambio per Firenze.
Nel frattempo…
Cori di ragazzine sulla cui legalità non metterei le mani sul fuoco che cantano le sigle di Cristina d’Avena e Giorgio Vanni. Non so se approvo.
Toscani, maschi alfa e paradigmi eroici del locale vernacolo e del locale spirito che commentano all’indirizzo di suddette ragazzine “tagliategli la lengua” o “metteregli ‘n cazzho in bocca… Anche se so’n po’ giovani, queste di cazzi ne han visti pochi”. In cuor mio, approvo.
Toscani che bestemmiano, sempre con l’eloquenza e la creatività che contraddistingue la loro razza dai tempo di Dante e del Dolce Stilnovo. Non approvo completamente, ma comprendo le ragioni. Suscitano comunque in me la più completa fascinazione.
Toscani e nerd che elevano corna e fuck al cielo. Sembra Dragonball quando tutti prestano la loro forza a Goku, ma Rated R. Partecipo e approvo.
Toscani che si affacciano alla finestra perculando, forse è anche il religioso, e toscani e nerd che rispondono chi idolatrando, chi insultando, chi puntando armi di pura plastega facendo finta di sparare. Approvo e gli uni e gli altri.

La mia approvazione per la Regione Toscana è senza limiti.

Ma il bilancio è un’altro.

Io ero lì. E non ho capito un cazzo, quest’anno torno.

Loro hanno vinto. È la nuova razza dominante. Ora so. #RevolutioNerd

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"Un coniglio grande e possente. Suoi simboli sono il martello onniveggente e la falce vendicativa." - UrbanDictionary.com -

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